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Prime Esperienze

03 - Fughe e ritorni - Una bella scoperta


di Coppia-Curiosa90
07.10.2024    |    1.102    |    6 9.8
"Ero nel mio appartamento da sola, non mi trattenni e mi toccai, cercando l'orgasmo immaginandomi per la prima volta penetrata da Enrico..."
L'esperienza bendata con il dildo stuzzicò la nostra fantasia e ci portò ad ampliare i temi dei messaggi sexy che ci scambiavamo per sopperire alla lontananza a cui ci costringeva il lavoro.
Esaurite le esperienze più intriganti già vissute in prima persona con i miei precedenti fidanzati, cominciammo ad immaginare situazioni ipotetiche, basate sulle nostre fantasie oppure sulle tresche, vere o presunte tali, che circolavano sui nostri colleghi. Lavorando in aziende con numerosi dipendenti, dove non c'era la conoscenza diretta di tutti, si creava il terreno fertile per alcuni gossip che non potevano avere l'immediata smentita.
Fui protagonista anch'io in quel chiacchiericcio fasullo, coinvolta secondo alcuni in un'improbabile liaison con un collega che manifestava, e questa era l'unica parte vera, un certo interesse nei miei confronti. Purtroppo per lui, da parte mia ricevette solo due di picche. L'unica cosa buona che portò questa diceria fu una seria eccitazione al mio ragazzo quando gliela raccontai.
Marco si eccitava nel sapere l'effetto che facevo sugli uomini, e proprio per questo gli venne un'idea che diede un'ulteriore svolta al nostro rapporto di coppia: mi propose di raccogliere tutti i nostri messaggi più erotici ed ordinarli in un racconto da condividere con altre persone.
Marco trovò un sito che era attivo all'epoca, ma oggi dismesso, in cui era possibile pubblicare in forma anonima gli scritti e ricevere i commenti da tutti gli utenti che condividevano i loro testi. Era una piattaforma molto basica perché non permetteva altre interazioni tra i partecipanti.
Ero molto impegnata con il lavoro in quel periodo, e l'idea di dovermi concentrare anche sulla scrittura non mi fece impazzire. Anche con l'aiuto di Marco, tardammo molto a concretizzare il nostro proposito e la nostra opera prima fu pronta qualche mese dopo.
Era un breve testo che raccontava la disavventura di una coppia sorpresa durante un rapporto in auto: niente di originale, lo devo ammettere, però raccolse un buon numero di commenti positivi.
Ci eravamo iscritti con due profili distinti, e poiché mi occupavo anche della pubblicazione, il grosso delle annotazioni veniva recapitato nella mia pagina.
Il riscontro ottenuto mi diede la giusta carica ed il secondo fu pronto in pochi giorni. Era l'inizio di una storia che narrava un tradimento, ed avevamo lasciato il seguito aperto ai consigli degli utenti, un percorso narrativo interattivo che proseguiva nella nostra chat privata.
La nostra proposta riscosse un buon successo ed in breve venni letteralmente travolta dagli interventi nei nostri "colleghi" autori.
Tra tutti quelli con cui eravamo in contatto, mi colpirono in particolare due ragazzi, almeno così si presentavano, per la qualità della loro produzione e l'inventiva che dimostravano. Ci scambiammo degli indirizzi e-mail creati ad hoc per continuare le nostre conversazioni in anonimato e senza le restrizioni tecniche della chat del sito, che abbandonammo progressivamente.
Nel giro di poco tempo, uno dei due che diceva di chiamarsi Enrico, mi trasmise un racconto di cui ero la protagonista femminile, mentre lui si era riservato il ruolo maschile principale. Una storia di seduzione e tradimenti che si concludeva con una splendida scena di sesso. Mi divertii molto a leggerlo perché, sebbene non ci fossimo mai scambiati foto od altro, solo sulla base dei miei racconti, si era immaginato quasi tutto di me con una precisione e correttezza impressionante. Ed anche nella scena di sesso aveva ripercorso tutto quello che mi sarebbe piaciuto ricevere: da brividi!
Un'altra cosa mi colpì: la descrizione che faceva di sé stesso. Da come si "ritraeva" doveva essere un gran bel ragazzo. Questo mi fece venire una certa curiosità e mi diede lo spunto per rispondergli punzecchiandolo il giusto, vista la confidenza che avevamo raggiunto. Gli scrissi che avevo apprezzato molto l'omaggio, che il racconto era ben scritto e mi aveva emozionato, ma era tutto da vedere se le doti del fusto descritto corrispondessero veramente all'autore.
La risposta non si fece attendere: il giorno dopo trovai allegata una sua foto a torso nudo, col viso oscurato ed un biglietto in mano con su scritto "Sei come San Tommaso, cara Carla". Era proprio bello, niente da dire! Un fisico atletico con gli addominali ben in vista. Nella corporatura assomigliava abbastanza a Marco, ed infatti, se non fosse stato per alcuni particolari, avrei pensato che dietro ad Enrico si celasse il mio ragazzo: cosa che poteva spiegare tanta sintonia.
Risposi che la mia curiosità era soddisfatta e che la descrizione del racconto forse non rendeva a pieno l'originale. Certo c'erano anche altri dettagli riportati nel racconto che risultavano nascosti nella foto, ma mi accontentavo così. Dalla mia osservazione scaturì una reazione molto simpatica: mi inviò un'altra immagine in cui era girato di spalle, prima di entrare nella doccia, completamente nudo. Il mio occhio fu attirato dal suo sedere strepitoso, e non riuscii sinceramente a cogliere altri dettagli.
"Vai dritto al sodo" gli scrissi, "ma così lasci poco all'immaginazione…anche se non è che mi dispiaccia". Lui intervenne dicendo "Io ti ho immaginato molto…spero che la descrizione che ho fatto di te fosse veritiera".
Intuii che anche lui voleva gettare uno sguardo su di me, e così gli proposi una piccola sfida per rendere tutto più piacevole: volevo verificare quanto fosse bravo ad indovinare le mie caratteristiche fisiche od i miei gusti in fatto di sesso, e se avesse risposto correttamente alle mie domande, gli avrei inviato una foto in premio che riguardava proprio l'argomento del quiz.
La scrittura con Marco e poi con gli altri autori aveva sciolto molte mie inibizioni, e probabilmente mi stava portando ad essere molto più disinvolta anche sotto altri aspetti. Neppure in spiaggia, fossimo pure stati al riparo da occhi indiscreti, non mi ero mai messa in topless, ed adesso, col favore dell'anonimato, proponevo ad uno sconosciuto di vedermi nuda: solo qualche mese prima non mi sarebbe mai passato per la testa che sarei potuta arrivare a tanto.
Le domande erano sciocche, ma toccavano argomenti che immaginavo lo avrebbero molto interessato: gli chiesi di indovinare la mia misura di reggiseno, qual'era il mio preliminare preferito, la posizione che soddisfaceva maggiormente il mio ragazzo e quella che dava maggior piacere a me.
Andò molto vicino alla prima, ma indovinò tutte le altre: ora si aspettava il premio. Gli scrissi che siccome era stato bravo, ma non troppo, avrei omesso od oscurato qualcosa. Allegai una foto in cui non indossavo il reggiseno e sorreggevo, coprendoli in parte, i miei seni, una foto in cui sollevavo la gonna il giusto per far passare la testa del mio ragazzo visto di spalle, senza far vedere altro, un'immagine in reggiseno e mutandine messa a pecorina ed un'altra, sempre in intimo, a gambe aperte, pronta per una bella cavalcata indoor.
A questo primo scambio seguì un crescendo di commenti e foto sempre più disinibiti ed espliciti. Ci immaginavamo eterne sedute di sesso ed infinite azioni di seduzione in cui le parole venivano presto rese vive dai nostri autoscatti nelle pose dei racconti. Stavo rivivendo con Enrico la stessa condivisione avuta con Marco.
Durante uno scambio particolarmente piccante non resistetti a chiedergli di mostrarmi il suo cazzo: forse era la temperatura delle nostre parole, il momento, il senso del proibito od una combinazione di tutto quanto, ma quella verga in erezione che svettava da un pube depilato alla perfezione mi sembrava stupenda, ed avrei voluto succhiare seduta stante quella cappella così prominente e rotonda. Ero nel mio appartamento da sola, non mi trattenni e mi toccai, cercando l'orgasmo immaginandomi per la prima volta penetrata da Enrico.
Condivisi con lui quelle emozioni e gli inviai una foto in cui indossavo solo un vestito semitrasparente che lasciava intravedere le mie forme e stavo a gambe aperte con una mano a stringere il capezzolo sotto il tessuto e l'altra che stuzzicava la mia fica, coprendola alla sua vista. Gli dissi che vestita in quel modo, in preda all'eccitazione ed anelando il suo cazzo anziché quello del mio fidanzato, mi sentivo una troia. Mi rispose con una foto del suo orgasmo, una colata di sperma avvolgeva quella cappella e mi ritrovai a mordermi le labbra per il disappunto di veder sprecata tutta quella abbondanza.
Con Marco condivisi poco della mia corrispondenza con Enrico. Quando, durante il sesso, mi chiedeva i dettagli, rimanevo sul vago e gli dicevo solo che il mio amico di penna era attratto da me. In quel momento mi imbarazzava scendere con lui nei dettagli.
La tensione erotica tra me ed Enrico era così alta che non ci mise molto tempo a propormi di incontrarci per scoparmi. Voleva fossi la sua troia, ma rifiutavo le avances sforzandomi di uscire da quella realtà virtuale di parole ed immagini. Se fosse stato vicino, carnale e non solo un corrispondente lontano, non so se sarei riuscita ad opporre la stessa resistenza.
Lui insisteva, mi desiderava, ed io non sapevo trattenere la voglia di concedermi sempre di più ai suoi occhi. Una volta gli regalai una splendida sequenza in cui progressivamente mi svestivo di un vestito elegante e poi di un intimo ricercato fino a mostrargli appieno tutte le mie forme: esposi completamente i seni nudi ai suoi occhi con i capezzoli protesi dall'eccitazione, gli offrii la vista del sedere mentre mi mettevo a pecorina e della fica esplorata dalle mie dita che utilizzavo come surrogato della sua virilità.
Continuavo a non cedere, ma camminavo sul filo. Comprese che l'origine della mia riluttanza stava soprattutto nella fedeltà verso Marco, e quindi mi propose uno scambio incrociato: avrebbe organizzato un incontro anche tra il mio fidanzato ed una sua amica, molto sexy e dalla fisicità prorompente come la mia. Così, diceva, se ognuno, di comune accordo, si fosse preso una vacanza di una notte dai propri impegni sentimentali, tutto era pareggiato e nessuno si sarebbe sentito in colpa per aver tradito.
Rifiutai ancora, ma questa volta parlai a Marco della sua offerta. Eravamo a letto e quando gli dissi "vuole scoparmi, vuole che sia la sua troia" accesi in lui un'erezione potente. Mi prese con foga, non stavamo facendo l'amore come due fidanzati, ma qualcosa di più animalesco come una monta: mi prese a pecorina e mi sbatté forte, il suo ventre spingeva contro il mio sedere e le mie tette erano scosse da quei colpi. Sentivo il suo cazzo affondare deciso nella mia fica, senza freni e gonfio di passione. Ebbi solo un attimo di pausa perché forse non voleva venire subito e si interruppe il tempo necessario di mettermi supina ed allargarmi le cosce, per riprendere quella sequenza martellante che mi sembrava lunghissima, ben oltre la sua normale resistenza. Sembrava non averne abbastanza. Gli confidai di quando mi ero masturbata pensando ad Enrico: le spinte aumentarono, vedevo i miei seni sobbalzare coordinati alla flessione degli addominali di Marco. Quei muscoli, quei ricordi, quei colpi: venni forte e poi sentii Marco incespicare nel ritmo in preda al suo orgasmo. Dopo il sesso mi chiese se volessi assecondare il desiderio di Enrico, ma gli dissi che mi bastava il suo di cazzo.
Dovendo rimanere solo virtuale, ormai il rapporto con Enrico non poteva evolvere ulteriormente ed era il caso di interromperlo ora, al suo massimo, ma volevo farlo in bellezza con un ultimo acuto.
Gli dissi addio regalandogli qualcosa di speciale, la giusta conclusione per un rapporto di quel tipo.
Dalla e-mail poteva accedere ad un video che avrei rimosso poco dopo la sua visione. Avviando il filmato mi avrebbe visto con un trench ed una maschera che mi copriva gran parte del volto. L'impermeabile era abbastanza corto da lasciar scoperte quasi per intero le mie gambe nude. Mi muovevo lentamente sui tacchi al ritmo di una musica molto soft di sottofondo mentre sbottonavo pian piano il soprabito. Voltando le spalle alla telecamera lasciai scivolare giù l'impermeabile svelando un vestitino elasticizzato corto fatto di una rete a maglie larghe ed una V di tessuto pieno sul davanti a coprire seno e sesso. Mi sedetti sui talloni allargando le gambe e svelando il perizoma nero che portavo. Passai le mani sui miei fianchi e risalii verso i seni e poi stringendoli per enfatizzarne il volume. In quell'operazione scostai leggermente il tessuto che li copriva e liberai alla vista i capezzoli. Mi tolsi il perizoma e poi mi misi a pecorina favorendo alla telecamera la vista del mio sedere e della fica. Mi sedetti nuovamente sui talloni e sempre dando le spalle alla telecamera, arrotolai il vestito fin sopra il seno, misi le mani a coppa per impedirne la vista, e poi mi girai. Dopo poco lasciai liberi i seni e tolsi definitivamente il vestito. Accanto a me c'era il vibratore: lo presi in mano e cominciai a lubrificarlo con la bocca, poi lo avvicinai al sesso e lo feci avanzare lentamente. Lo accesi e cominciai a masturbarmi. La mano libera scorreva a stingere i capezzoli ed a massaggiare il mio clitoride mentre nella mia mente passavano le immagini che mi aveva donato Enrico: la mia fica era bagnatissima ed ansimavo di piacere. L'orgasmo mi travolse come un'onda e gemetti a piena voce. Tolsi il dildo ed avvicinai la mia fica pulsante alla telecamera per mostrare quanto avessi goduto.
Questa esperienza mi permise di esprimere e condividere senza freni la mia sensualità come non avevo mai fatto prima e come non avrei mai immaginato fino ad allora.
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